APPUNTI SULLA CITTA'
La forma urbanistica di Milano (m.122, ab. 1.256.211) fa pensare alla sezione di un tronco d'albero, con anelli concentrici via più larghi che si assommano come cortecce attorno a un midollo imperniato sul Duomo. Milano mostra una struttura globale piuttosto semplice, chiaramente cresciuta per allargamenti a partire da un nucleo d'origine romana e medievale. L'immagine della macchia d'olio può ben rappresentarne l'espansione, anche perchè il contesto altimetrico è quasi perfettamente piatto: dai piani alti dei palazzi l'orrizzonte si perde a 360° nella pianura circostante. A distanza, nelle rare giornate di cielo limpido (quel cielo di Lombardia che Manzoni definiva ''così bello quand'è bello''), si profilano a nord le Alpi.
Una conseguenza dell'impianto concentrico è il fatto che raramente chi cammina o guida a Milano può contare su angoli retti o simmetrie riconoscibili. Orientarsi a colpo d'occhio risulterà difficile (aiuterà la regola fissa per cui i numeri civici delle strade crescono in direzione della periferia). Il discorso su dove e come vivano i milanesi - popolazione oggi quanto mai composita e in netto calo (1.732.000 residenti nel 1971, 1.301.551 nel 2001) - porterebbe troppo lontano, benchè sia di estrema rilevanza per capire la città. Importa qui, piuttosto, sfatare il mito secondo cui Milano non sarebbe interessante dal punto di vista turistico. Tanto per chi abita quanto per chi la esplori da viaggiatore, la 'capitale morale' ha moltissimo da far vedere: in termini sociali e produttivi, certo, ma anche su un piano strettamente monumentale, artistico, estetico.