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14 - Settembre - 2015  - Scuola Intitolata all'Autiere Giulio Scocco
La scuola secondaria dell’Istituito comprensivo Rapallo-Zoagli è stata intitolata a Giulio Scocco. Una persona normale che affidava a un Diario le sue speranze di partigiano, le sue pene di deportato, le manifestazioni di affetto verso la madre e di fede verso la Madonna di Montallegro. Tornato in patria aveva lavorato per decenni alla funivia di Montallegro ma anche alla Tirrenia Gas. Dice Maurizio Gastaldi suo compagni di lavoro per due anni: “Una persona fantastica, ma che non amava sentirsi protagonista; in tanto tempo mai un accenno al suo passato”. E’ stato il figlio Giorgio a dare alle stampe il Diario del padre (che non è in vendita) e la dirigente scolastica Elisabetta Abamo ha pensato che Giulio Scocco fosse la persona ideale a cui intitolare la scuola; un esempio certo da indicare agli allievi. Stamattina alla cerimonia di scoprimento della lapide c’erano tante persone oltre gli allievi e agli insegnanti. C’era Angela Morghe vedova di Giulio Scocco; i figli Giorgio e Giancarlo. C’era il consigliere comunale Filippo Lasinio, incaricato ai servizi scolastici che tagliato il nastro e la vicepreside e consigliere comunale Elisabetta Ricci e quanti hanno collaborato a concretizzare l’idea.


Autiere
Giulio Scocco è nato a Chiavari il 24 ottobre 1920, è mancato nel 2005 a Rapallo dove la sua famiglia si era trasferita nel 1928. Dipendente della Funivia Rapallo diMontallegro , il 4 settembre del 1942 lasciò il suo lavoro per il servizio militare al 15° Reg.Autieri a Savona,
dove rimase fino al fatidico giorno dell’8 settembre 1943. Riuscì a fuggire alla cattura dei Tedeschi, e a ritornare a Rapallo. Il 4 giugno decise di prendere la via dei monti per incontrare una persona amica,e darsi definitivamente alla macchia. Il giorno 27 gennaio 2010 con cerimonia a Palazzo Ducale di Genova, i figli Giorgio e Gian Carlo ricevettero dal Prefetto di Genova la Medaglia
D’Onore alla memoria, concessa dal Presidente della Repubblica per coloro che furono deportati in Germania e costretti al lavoro coatto.
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