La preghiera dell’autiere, approvata dall’Ordinariato militare l’8 marzo 1997, si rivolge inizialmente a un Dio padrone dello spazio e della vita. Si esalta il termine “servizio”, non come significato di sudditanza verso qualcuno, ma come dedizione verso i fratelli, impegno incondizionato nei confronti di un ideale, una fede, una comunità di persone. Si chiede a Dio il dono di usare i mezzi meccanici non solo per scopi bellici, ma soprattutto per soccorrere e salvare i bisognosi. Si esalta l’amore per la patria, vista come luogo comune a cui ciascuno della comunità sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni. Con la preghiera si chiede di infondere anche l’amore per la libertà, condizione per cui ciascuno di noi può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, determinando la propria vita e le proprie scelte. Si richiede inoltre l’intercessione di San Cristoforo, che deve sostenere l’autiere nell’adempimento del dovere, affinché sia d’esempio a tutti i cittadini. La preghiera termina con la richiesta che sia il sacrificio degli caduti a guidare l’operato degli autieri.