CONFERENZA PROMOSSA DALL’ANAI “1945, L’ESERCITO ITALIANO DALLA LINEA GOTICA VERSO IL 25 APRILE”
Presso la prestigiosa sede di Palazzo Cusani, sede del Comando Militare Esercito (CME) della Lombardia e della Rappresentanza NATO a Milano, ha avuto luogo la conferenza “1945, l’Esercito italiano dalla Linea Gotica verso il 25 aprile”, organizzata dall’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI) in concomitanza con l’80° anniversario della Liberazione e che ha visto, quale conferenziere d’eccezione, il Generale di Divisione (Bersagliere) Luigi Paolo Scollo, eminente Ufficiale che ha prestato servizio nell’Esercito, per quasi 40 anni, comandando Unità fino al livello di Brigata. Prima dell’esposizione dei fatti storici, il Presidente dell’ANAI, Tenente Generale Gerardo Restaino, oltre a esporre il prestigioso curriculum del conferenziere, ha voluto formulare un breve indirizzo di saluto e ringraziamento a tutti gli aventi causa, in particolare al Comandante del Corpo d’Armata Italiano di Reazione Rapida della NATO, Generale di Corpo d’Armata Lorenzo D’Addario, e al Comandante dell’Arma Trasporti e Materiali (tramat), Tenente Generale Sergio Santamaria.
Sono intervenuti inoltre all’evento numerose e insigni Autorità civili e militari, tra le quali il già Comandante tramat Generale di Corpo d’Armata (Autiere Paracadutista) Mario Righele, oltre a una rappresentanza dell’ANAI, che includeva il Delegato regionale della Lombardia, l’Autiere Giorgio Franchina. Il Generale Restaino ha quindi introdotto la conferenza, spiegando che la stessa rientrava nelle attività storiografiche e divulgative promosse dall’ANAI, volte a diffondere la cultura della Difesa e a preservare il ricordo dei nostri Caduti.
In una sala conferenze gremita all’inverosimile (due file di sedie sono state aggiunte last minute), in cui si stagliavano numerosi Ufficiali, Sottufficiali e Graduati dell’Arma tramat, ha preso quindi la parola il Generale Scollo, che ha illustrato, con dovizia di particolari, il tema della sua conferenza, tesa ad approfondire la conoscenza dei presupposti e dei fatti d’arme che condussero l’Italia a essere completamente liberata dalle Forze Armate del Terzo Reich e della Repubblica Sociale Italiana (RSI). In particolare, è stata esaminata la costituzione dei Gruppi di Combattimento e il loro impiego sul fronte della Linea Gotica nell’inverno 1944-45, i preparativi per l’offensiva di primavera e lo sfondamento del fronte nell’aprile 1945. È stato quindi esaminato il ruolo e il contributo, non secondario, che le Forze Armate regolari dettero alla liberazione della Patria, insieme a quello delle formazioni partigiane del Corpo Volontari della Libertà. Quanto esposto dal conferenziere non solo ha arricchito la conoscenza di un capitolo essenziale della nostra storia militare, ma ha rafforzato anche il senso di appartenenza e l’orgoglio di essere parte di una nazione che ha sempre difeso i valori di libertà, democrazia e sicurezza.
Quanto illustrato dal Generale Scollo ha inoltre enfatizzato i sacrifici e l’eroismo di centinaia di migliaia di Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri e Finanzieri italiani, che hanno preso parte ai fatti citati nella conferenza. Fatti che rievocano e raccontano alcuni episodi che hanno segnato la nostra storia, preservando la memoria e rendendo onore a chi ha combattuto per la Patria, alcuni di loro perdendo anche la propria vita. Il racconto dei fatti d’arme ha appassionato la platea e suscitato il vivo interesse da parte degli intervenuti. Ha chiuso la conferenza l’intervento del Comandante tramat, Generale Santamaria, che ha confessato di aver provato due sentimenti contrastanti durante la conferenza – orgoglio e vergogna – ed ha parlato di una “guerra ingiusta” e di scelte finali eroiche e coraggiose, che hanno riabilitato la nostra popolazione e le nostre Forze Armate.
La conferenza ha costituito un ulteriore passo in avanti nel percorso storiografico promosso dall’Associazione Nazionale Autieri d’Italia, che vuole avere memoria del passato, e ambisce a conoscere, approfondire e rinsaldare le nostre origini, non per meri sentimenti nostalgici, bensì per progettare consapevolmente un futuro migliore, soprattutto in favore delle nuove generazioni, un domani che affondi le sue radici in valori alti e immortali, quali Patria, Repubblica, democrazia, pace, fratellanza e solidarietà.
Per lo spirito che anima la nostra Associazione risulta perfetta, nel contesto della conferenza, la citazione di Gustav Mahler “La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.