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L’ESERCITO E LA SCUOLA TRASPORTI E MATERIALI ALL’EICMA 2024

Quest’anno sono stati celebrati i 110 anni di storia dell’evento espositivo, con gli Autieri in prima linea, ed è stato presentato il logo celebrativo

Milano Fiera, 7-10 novembre 2024

del Capitano (Autiere) Armando Lonardo

L’ESERCITO E LA SCUOLA TRASPORTI E MATERIALI ALL’EICMA 2024
Quest’anno sono stati celebrati i 110 anni di storia dell’evento espositivo, con gli Autieri in prima linea, ed è stato presentato il logo celebrativo
Milano Fiera, 7-10 novembre 2024
del Capitano (Autiere) Armando Lonardo
L’Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori (EICMA) è, a livello mondiale, il più importante evento fieristico per l’intero settore delle 2 ruote e rappresenta il tool di marketing dell’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori (ANCMA), l’Associazione Confindustriale di categoria, della quale fanno parte le più prestigiose aziende dell’industria. L’EICMA anche quest’anno si conferma come l’evento più visitato al mondo per numero di espositori, visitatori, operatori e stampa a livello internazionale. Il 2024 è un anno dedicato alla celebrazione dei 110 anni di vita della manifestazione. Era infatti il 1914 quando, al Kursal Diana di Milano, si tenne la prima edizione di quello che era il Salone del ciclo e motociclo.
E gli Autieri potevano mancare a questo straordinario appuntamento con l’orgoglio italiano, con la storia e con i motori? Assolutamente no, e quindi la Scuola Trasporti e Materiali, casa madre di tutti gli Autieri di ogni epoca, ha partecipato alla 81^ edizione dell’EICMA, a Milano Rho (Fiera). Presso lo stand dell’Esercito sono state presentate moto d’epoca affiancate a tecnologie moderne, come il simulatore virtuale di guida sicura che ha attirato l’attenzione di numerosi visitatori, tra le quali anche molte Autorità militari e civili. In particolare, l’esposizione ha incluso modelli di motocicli di grande valore storico e tecnico, custoditi nel Museo Storico della Motorizzazione Militare, come il “Bianchi 500” del 1940, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale per i servizi di collegamento e per attività logistiche; l’iconico “Indian” del 1941, moto di produzione statunitense adottata dall’Esercito italiano; il robusto Guzzi “Superalce 500” del 1943, noto per la sua affidabilità su terreni difficili e impiegato principalmente per ricognizioni e trasporti; la più recente Enduro Cagiva 350 E, punto di riferimento nel settore delle moto dual-purpose per l’affidabile versatilità su asfalto e nel fuoristrada. Questi veicoli d’epoca, simbolo della tradizione della mobilità militare italiana, hanno suscitato grande interesse tra gli appassionati, mostrando come l’Esercito abbia saputo valorizzare il proprio patrimonio storico. Punto d’interesse dello stand dell’Esercito Italiano è stato il simulatore di guida sicura, parte integrante dei seminari che la Scuola Trasporti e Materiali organizza per promuovere la sicurezza stradale, rivolgendosi in particolare al personale adolescente che si avvicina per la prima volta alla guida delle due ruote. Il simulatore è progettato per ricreare in maniera realistica varie situazioni di guida, sia in contesti urbani che su terreni accidentati, consentendo ai giovani di acquisire in un ambiente sicuro le tecniche necessarie per affrontare situazioni potenzialmente pericolose. La suggestiva scenografia dello stand allestito dal personale della Scuola ha unito idealmente passato e futuro, rendendo lo spazio espositivo uno dei punti di maggiore interesse della fiera. A dimostrazione di ciò vi è stata la nutrita presenza di visitatori che ne ha apprezzato l’originale connubio tra tradizione, sicurezza e innovazione tecnologica, cosa che ha reso omaggio al patrimonio storico dell’Esercito Italiano e alle sue moderne applicazioni. Un particolare indirizzo di ringraziamento va rivolto al Comandante della Scuola Trasporti e Materiali, Colonnello (Autiere Alpino) Giuseppe De Luca, sempre all’altezza di qualsiasi situazione, sia operativa, che addestrativa o organizzativa.
Anche all’EICMA gli Autieri si sono fatti onore facendo echeggiare a Milano il nostro motto fervent rotae fervent animi!

 

L’ANAI IN UDIENZA PAPALE IN OCCASIONE DEI 70 ANNI DELLA PROCLAMAZIONE DI SAN CRISTOFORO QUALE CELESTE SANTO PATRONO DEGLI AUTIERI

“La predisposizione a servire non può essere dismessa dopo il servizio attivo, ma è connaturata nell’indole del militare. Servire era anche un’attitudine di San Cristoforo” (Papa Francesco)

Roma- Città del Vaticano, 7 novembre 2024

A distanza di 70 anni dal 4 novembre 1954, data in cui San Cristoforo Martire venne proclamato Celeste Patrono del Servizio Automobilistico, in seguito Corpo Automobilistico e attualmente Arma Trasporti e Materiali (TRAMAT), il Santo Padre, Papa Francesco (nato Jorge Mario Bergoglio), ha ricevuto in udienza privata, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico di Città del Vaticano, una rappresentanza composta da numerosi Autieri in servizio (Ufficiali, Sottufficiali e Graduati dell’Arma TRAMAT) e da molti Veterani dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI). I componenti delle delegazioni TRAMAT e ANAI erano accompagnati dalle proprie famiglie, tra cui molti giovani, bambini e anche alcuni neonati (che hanno opportunamente manifestato con energia il loro “disappunto”, nell’attesa del Santo Padre).
In testa alla rappresentanza, in un contesto spirituale e architettonico veramente unico, il Capo dell’Arma Trasporti e Materiali, Tenente Generale Sergio Santamaria, e il Presidente Nazionale dell’ANAI, Tenente Generale Gerardo Restaino. La colonna di Autieri era peraltro accompagnata e guidata spiritualmente dall’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, Sua Eccellenza Reverendissima (S.E.R.) Monsignor Santo Marcianò – da sempre al fianco dell’universo nerazzurro – e da Don Salvatore Nicotra, Cappellano militare presso la Cecchignola in Roma e Assistente Spirituale dell’ANAI. Presenti all’udienza anche molte rappresentanze delle Sezioni territoriali del nostro Sodalizio, tra le quali: Roma, Milano, Busto-Varese, Treviso, Polesine, Verona, Livorno, La Spezia, Maniago, San Daniele del Friuli, Palermo, Terni, Garfagnana, Udine, Serrone, Frosinone, San Bassano, Genova e Bologna.
Il luogo dell’udienza ha un’altissima valenza artistica e spirituale, in quanto la Sala Clementina, costruita nel XVI secolo per volere di papa Clemente VIII, è ricoperta da affreschi rinascimentali e varie opere d’arte di notevole valenza. La sala viene usata dal Papa come sala per le udienze a delegazioni di particolare importanza, come il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il Collegio dei Cardinali e le varie Conferenze Episcopali. Nella Sala Clementina viene inoltre esposto, dopo la morte, il corpo del Santo Padre, affinché i membri della Curia e le Delegazioni straniere possano rendergli omaggio prima della traslazione nella Basilica di San Pietro.
La straordinaria esperienza dei partecipanti è iniziata prestissimo, in quanto la presentazione presso la Porta di San Damaso era prevista entro le 08.00; gli Autieri per accedere a tale varco, da cui si entra nell’omonimo cortile, sono stati “obbligati” ad ammirare lo straordinario colonnato di San Pietro, con le sue 284 colonne in stile dorico. Tutti gli ammessi all’udienza papale, nel loro transito, sono stati colpiti dall’effetto avvolgente e imponente che suscita tale colonnato, esempio spettacolare di architettura barocca. Per gli Autieri tale udienza ha assunto particolare importanza, soprattutto per la coesione e l’aspetto identitario dei partecipanti, sia in servizio che Veterani, che nella circostanza hanno costituito un corpo unico, una sola famiglia. L’udienza papale è risultato un viaggio dell’anima, un momento straordinario riservato a credenti e visitatori, per ascoltare Papa Francesco, raccogliere le sue esperienze e ricevere i suoi consigli, le sue raccomandazioni e la sua Benedizione Apostolica.
Nel suo toccante discorso, il Santo Padre ha enfatizzato l’importanza della missione del soldato e di chiunque salvi vite umane, mettendosi al servizio della collettività. In particolare, Papa Francesco ha indirizzato parole di stima e riconoscenza alla delegazione di Autieri, affermando:
“Quanto più si svolge una professione, come quella del militare o dell’operatore di Protezione Civile, in cui si salvano vite umana, tanto più si ha bisogno della Benedizione Divina e della protezione di un Santo Patrono. Tutte le attività di supporto alla popolazione hanno un solo nome: servizio! La predisposizione a servire non può essere dismessa dopo il servizio attivo, ma è connaturata nell’indole del militare. Servire era anche un’attitudine di San Cristoforo e di Gesù Cristo (…)”.
Il Santo Padre ha concluso il suo discorso, che ha toccato profondamente le corde emozionali di tutti i presenti, impartendo la sua Benedizione Apostolica: “Benedico tutti voi e benedico le vostre famiglie. E ricordatevi di pregare per me!”.
Pertanto l’incontro non ha avuto solo una valenza religiosa, ma sicuramente i concetti cristiani espressi dal Santo Padre hanno arricchito il patrimonio di virtù umane e sociali di ciascuno, e tale patrimonio è mutuabile anche in un contesto laico, nella vita di tutti i giorni.
È auspicabile che i consigli e le raccomandazioni impartite agli Autieri presenti dal Santo Padre e da Sua Eccellenza Reverendissima (S.E.R.) Monsignor Santo Marcianò, oltre ai valori simboleggiati dal nostro Santo Patrono San Cristoforo, possano indicare la strada per un futuro fecondo, sia dell’Arma Trasporti e Materiali che dell’Associazione, sempre al servizio dei più fragili, della Patria e della collettività.
La delegazione di Autieri ha offerto al Santo Padre due doni: un’opera eseguita dal Brigadier Generale Onofrio Garzone (olio su tela incastonata in una cornice circolare di grande pregio), raffigurante San Cristoforo con il Bambino Gesù in spalla; la Sezione ANAI di San Daniele del Friuli ha omaggiato Papa Francesco con un mosaico – delle rose bianche con foglie verdi, accanto a un Rosario e a una chiave con un forte valore simbolico – realizzato con dei sassi del fiume Tagliamento.
Il Santo Padre oggi ha scaldato i nostri animi e, simbolicamente, le ruote dei nostri cuori … fervent rotae fervent animi!

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