Autore: Matteo Sambucci

Libano: cambio al comando dell’Italian National Support Element

Il Reggimento logistico Sassari subentra al paritetico reparto della Taurinense

Shama 12 ago 2024

Cerimonia di avvicendamento nella base “Millevoi” di Shama al comando dell’Italian National Support Element (IT NSE), l’unità che garantisce il sostegno logistico alle unità italiane del settore ovest di UNIFIL.
Il colonnello Eugenio Fortunato, comandante del Reggimento logistico “Sassari”, è subentrato al parigrado Enrico Pantanella, comandante del Reggimento logistico “Taurinense”.
La cerimonia è stata presieduta dal comandante del settore Ovest di UNIFIL, generale di brigata Stefano Messina, che ha elogiato gli uomini della “Taurinense” per l’impegno e i risultati conseguiti nei sei mesi del loro mandato.
Con l’immissione in teatro operativo del Reggimento logistico “Sassari”, alla sua prima missione all’estero dalla data della sua costituzione avvenuta nel novembre 2019, si conclude l’avvicendamento tra i reparti della Brigata alpina “Taurinense” e le unità della Brigata “Sassari”.
L’Italian National Support Element raggruppa tutti gli assetti necessari alla gestione delle attività nazionali da e verso la Patria, impiegando diverse unità tra le quali la Joint Multimodal Operation Unit (JMOU), il Centro di Gestione dell’Infrastruttura (IMC), un plotone del 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona”, un team IEDD del 5° Reggimento Genio Guastatori e una squadra del 33° Reggimento EW di Treviso.
Presente anche il Battaglione Logistico ‘Cremona’, comandato dal Ten. Col. Michele Garofalo, enucleato dal Reggimento Logistico e ceduto in concorso ad ITALBATT.
L’ingresso del Reggimento Logistico “Sassari” per la prima volta in un Teatro Operativo, per giunta in Libano laddove la situazione in questo momento storico è particolarmente delicata, rappresenta un glorioso traguardo per cui le donne e gli uomini del Reggimento sono orgogliosi di contribuire a questo “storico” evento.
Difatti, lo stesso Reggimento, dopo un intenso addestramento durato circa sei mesi, alla luce della consapevolezza dell’importanza del ruolo da ricoprire, si è fatto trovare pronto per schierarsi in zona di operazioni e garantire il supporto logistico al contingente italiano che attualmente opera a sud del fiume Litani in una vasta area che si estende dalla città di Tiro sino al confine con Israele, la cosiddetta blue line.
La presenza del Contingente UNIFIL, di cui il Comando del Sector West è affidato alla gloriosa Brigata “Sassari”, rappresenta un importante fattore a garanzia di stabilità al fine di evitare eventuali escalation che possano ulteriormente destabilizzare l’area. È innegabile che dal 7 ottobre del 2023 nulla sia più come prima e la popolazione libanese, ora più di prima, ha necessità dei peace keeper italiani di cui le donne e gli uomini della Brigata “Sassari” sono, sicuramente, un esempio virtuoso.

 

CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE PER RADUNO ANAI IN TREVISO 13-15 SETTEMBRE 2024

In data 5/8 in vts il Presidente del Comitato Organizzatore del XXXI Raduno Nazionale dell’ANAI (Treviso 13-15 settembre p.v.) e Delegto ANAI per la Regione Veneto, Brig.Gen. Aldo Marandino, hanno comunicato al CDN lo stato dell’arte del Raduno. Piena soddisfazione e’ stata espressa sia per le attività di valenza culturale all’insegna della tradizione, ideate e da realizzarsi, che vedono una rivitalizzata e totale sinergia con i Reparti e Unità tramat della Forza Armata.È stata espressa la quasi totalitaria adesione alla proposta di sopperire con le risorse interne alla Struttura ANAI all’eventuale mancanza di fondi da parte delle Autorità locali, allo stato silenti.Al Comitato Organizzatore del Raduno vanno i vivissimi e affettuosi auguri di buon lavoro e di pieno successo da parte di tutti gli Autieri d’Italia, animati dal proposito di partecipare in massa e coesi al Raduno, esprimendo i propri valori morali e professionali, a disposizione della collettività sia se in servizio attivo e sia da Veterani, attraverso l’Assocuazione Nazionale Autieri d’italia.

SAN CRISTOFORO, SANTO PATRONO DELL’ARMA TRASPORTI I MATERIALI

25 luglio 2024

Auguri a tutti gli Autieri per la ricorrenza del nostro Santo Patrono. Il 25 luglio la chiesa cattolica occidentale ricorda San Cristoforo protettore di pellegrini, Autieri, e viaggiatori in genere, ma anche degli sportivi, dei fruttivendoli e dei giardinieri. La dimensione poliedrica di questo Santo è legata alla sua storia, e soprattutto alle tante leggende sorte intorno a lui in epoca medievale. San Cristoforo è infatti uno dei santi più venerati nella tradizione cristiana, particolarmente riconosciuto come il protettore dei pellegrini. La sua storia affonda le radici nell’antichità e si intreccia con leggende e tradizioni popolari. La sua conversione, elemento ricorrente nelle diverse versioni della sua storia, fanno di lui uno dei Santi pellegrini, quei santi che hanno trovato la propria conversione e la fede tramite un viaggio, a volte anche solo interiore. La storia di San Cristoforo Secondo l’agiografia orientale, Cristoforo era un omone dall’aspetto spaventoso che militava nell’esercito imperiale. Convertitosi al Cristianesimo annunciò la propria fede ai suoi commilitoni, che lo imprigionarono, lo torturarono e infine lo decapitarono. In occidente, e in particolare nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, nacquero leggende legate al suo nome, Cristoforo, che in greco significa “(colui che) porta Cristo“. Secondo questa versione San Cristoforo era originariamente un traghettatore cananeo di nome Reprobus, un vero gigante burbero e solitario che viveva in un bosco e traghettava la gente oltre un fiume della Licia. Una notte un fanciullo si presentò a lui chiedendo di essere portato al di là del fiume. Nonostante la sua stazza imponente, Reprobus faticò immensamente a trasportare il bambino, che sembrava diventare sempre più pesante ad ogni passo. Nonostante lo sforzo, e benché la corrente del fiume divenisse sempre più vorticosa, il gigante riuscì a raggiungere l’altra sponda, esausto. Fu a quel punto che il bambino, rivelando la sua vera identità, si dichiarò come Cristo. Gli rivelò anche che non solo aveva portato il peso del suo piccolo corpo, ma il peso di tutto il mondo sulle sue spalle. Profondamente colpito da questa esperienza, Reprobus ricevette il battesimo e assunse il nome di Cristoforo, simboleggiando la sua nuova missione di portare Cristo agli altri. Da allora si dedicò all’evangelizzazione, convertendo coloro che lo circondavano. Per questo nell’iconografia sacra San Cristoforo viene spesso raffigurato come un uomo grande che trasporta un Bambino. Riguardo al Martirio e trasporto di San Cristoforo, venne raffigurato da Andrea Mantegna in un affresco staccato della cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova, che mostra il corpo del gigante legato e circondato dai carnefici. Sempre secondo le leggende dopo la sua morte il suo corpo venne trasportato e sepolto in un luogo sconosciuto. Nel corso dei secoli, numerose leggende e storie circondano il trasporto delle sue reliquie. Alcune tradizioni affermano che il suo corpo sia stato trasportato da un fiume impetuoso, mentre altre raccontano di una statua che si è trasferita miracolosamente.

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