“La Squadra Paralimpica è un fiore all’occhiello della Difesa, e vorrei lo diventasse anche della società civile” (Gianfranco Paglia)

Roma, 5 novembre 2024

di Franco Fratini

Presso la sede del Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia, in via dell’Amba Aradam, si è tenuto il convegno “Il valore sociale della disabilità” organizzato dall’Associazione culturale “Omnia Nos”.
Sono intervenuti all’evento, quali relatori: il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, il Generale Carmine De Pascale, Presidente dell’Associazione Omnia Nos, il Direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Monsignor Massimo Angelelli e il Tenente Colonnello (Paracadutista) Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare, già Deputato della XVI legislatura, Consigliere del Ministro della Difesa e Capitano della Squadra Paralimpica della Difesa. Gli interventi dei relatori sono stati magistralmente moderati dalla giornalista e conduttrice Paola Severini Melograni.
Sono intervenuti alla conferenza anche numerose Autorità militari, civili e religiose, tra le quali: il Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale di Corpo d’Armata Gaetano Zauner, Comandante del Comando delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER), il Tenente Generale Arnaldo Della Sala, già Capo dell’Arma Trasporti e Materiali, il Generale di Brigata Giuseppe Pepi Morabito , membro del Direttorato della NATO Defence College Foundation e redattore di punta de L’AUTIERE, il Brigadier Generale (Autiere Paracadutista) Pasquale Barriera, atleta della Squadra Paralimpica della Difesa e in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa, V Reparto, dove si occupa di sport ed eventi correlati, e il Sergente Maggiore (Alpino Paracadutista) Andrea Adorno, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare per il suo eroico comportamento durante l’operazione “Maashin IV” in Afghanistan.
La sala dove si è svolta la conferenza era affollatissima e la platea comprendeva molte rappresentanze di Associazioni Combattentistiche e d’Arma, tra le quali l’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI), con il Direttore della rivista “L’AUTIERE”, Brigadier Generale Franco Fratini.
Il Tenente Colonnello Paglia ha dato inizio agli interventi, affermando che “La Squadra Paralimpica è un fiore all’occhiello della Difesa, e vorrei lo diventasse anche della società civile”. Infine ha concluso dicendo “Io sono felice della mia vita”.
Monsignor Angelelli ha concluso il suo toccante intervento enfatizzando “L’importanza della testimonianza del valore della fragilità”.
La Senatrice Rauti ha affermato che “Il disabile, a carattere generale, è un resiliente, esattamente come qualcuno che debba riprendersi dopo gli esiti di un conflitto. In particolare, il disabile militare costituisce un esempio per tutti perché, con la sua volontà e la sua determinazione, insegna ed educa, ricostituendo una normalità. Questo esempio viene soprattutto dagli atleti paralimpici, che superano qualsiasi barriera, qualsiasi limite, gettando il cuore oltre l’ostacolo (…). Inclusione e coesione sono le parole chiave della problematica”.
Il Generale Portolano ha concluso gli interventi, sottolineando l’importanza della coesione tra militari, che consente di superare qualsiasi difficoltà, anche i postumi fisici e psichici di ferite gravi subite in combattimento. Il ferito in servizio, nonostante tutto “Sorride alla vita”. Esempio di questo atteggiamento è il Caporal Maggiore Capo (Bersaglieri) Monica Graziana Contraffatto, attualmente atleta paralimpica, che venne ferita gravemente (perse una gamba) nel corso della sua seconda missione in Afghanistan nel 2012.
Dagli interventi dei relatori è emerso che oltre la diversità rimane, per ciascuno di noi, il comune possesso della dignità, in quanto persona e membro della collettività e, per i militari, della famiglia Difesa. A questa dignità occorre guardare, quando si entra in rapporto con qualsiasi diversità. In una società inclusiva è necessario far emergere, rendere visibile e rappresentare la diversità e quindi la disabilità come valore aggiunto, come una risorsa, e questo rappresenta l’unica chiave di volta in grado di imprimere un cambiamento culturale al nostro Paese. Nella diversità risiede un’opportunità di arricchimento e di crescita per tutti, ma è necessario che si avvii un processo educativo e di inclusività, così da creare una nuova generazione capace di accoglienza, solidarietà e inclusione vere.
Dove c’è cultura, confronto e inclusività, lì c’è l’ANAI, sempre al servizio della collettività, anche divulgando “Il valore sociale della disabilità”!

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