A Torino, culla della motorizzazione civile e militare, è stato a suo tempo realizzato un imponente “Monumento all’Autiere d’Italia”, opera in pietra e cemento che rappresenta un’enorme ruota sospesa in equilibrio, sulla quale sono scolpite, su bassorilievi in bronzo, le campagne di guerra del Novecento in cui sono stati impegnati i primi nuclei di Automobilisti militari, in seguito Corpo Automobilistico, e l’evoluzione dei mezzi di trasporto dell’Esercito.

L’universo degli Autieri è impaziente di inaugurare questo splendido Monumento, dopo il suo recente restauro. La cerimonia ufficiale, che avverrà alla presenza di Autorità istituzionali, civili, religiose e militari, è prevista per l’11 ottobre 2024 alle ore 10:30 in corso Unità d’Italia, di fronte al Museo dell’Automobile di Torino (Mauto). Alla cerimonia seguirà una visita guidata del predetto Museo. Secondo le stime degli organizzatori l’evento richiamerà, oltre ai membri dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI) e al personale in servizio attivo appartenente all’Arma Trasporti e Materiali (TRAMAT) dell’Esercito Italiano, anche appassionati e simpatizzanti che interverranno all’attesa cerimonia. La svelamento dell’opera restaurata ha un forte significato valoriale, in quanto il Monumento, per la sua la sua alta valenza artistica e la sua profonda simbologia, è un patrimonio non solo degli Autieri, ma anche di tutte le Forze Armate e di ogni cittadino italiano. Peraltro la cerimonia avviene a Torino, città simbolo del Risorgimento e di valori unificanti, con atmosfere e luoghi legati a fatti e personaggi che, 163 anni fa, contribuirono alla proclamazione dell’unità d’Italia, eleggendo Torino a prima capitale del Regno, oggi Repubblica. Il Monumento, non certo casualmente ma come simbolo unificante, è stato collocato in corso Unità d’Italia, e si inserisce in un panorama artistico unico: Torino infatti può vantare 80 monumenti storici, di cui 6 fontane, e ben 130 opere di arte contemporanea, che danno lustro e nobilitano la città. Il Monumento dedicato all’Autiere d’Italia fu realizzato nel 1965 dall’architetto Renato Costa e dallo scultore Goffredo Verginelli, con la collaborazione, per la parte strutturale, dell’ingegnere Renato Giannini e del Commendatore Davide Casero, Presidente della Sezione di Legnano dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI). Per la sua realizzazione sono stati seguiti due criteri essenziali, ovvero quello:

  • simbolico, con l’obiettivo di trovare una forma architettonica che esprimesse con semplicità l’idea del monumento e che consentisse, altresì, la narrazione di episodi della vita del Corpo Automobilistico, grazie all’inserimento di motivi scultorei;
  • architettonico, al fine di realizzare un motivo di facile visibilità e comprensione sia da vicino, attraverso i bassorilievi bronzei, sia da lontano e, soprattutto, dall’alto della collina antistante, grazie all’imponenza dell’opera e alla sua visione d’insieme, che risulta semplice, efficace e immediata.

L’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI) è nata al termine della Grande Guerra quando, nel 1918, un gruppo di reduci Automobilisti militari, motivati dallo spirito di corpo, promosse l’iniziativa di costituire un’associazione che li rappresentasse. Con le sue Sezioni sparse sul tutto il territorio, l’ANAI è da sempre attiva e partecipe nello scenario della vita nazionale. L’Associazione è particolarmente impegnata nei seguenti campi: sicurezza emergenziale e protezione civile, transizione ecologica e sostenibilità ambientale – con attività divulgativa e campi scuola destinati ai più giovani – insegnamento di logistica, anche presso prestigiosi Istituti Universitari, addestramento tecnico e motoristico, educazione stradale nelle scuole primarie e secondarie, ricerca storiografica, organizzazione di convegni e conferenze storico-culturali, e infine conservazione e valorizzazione di cimeli, monumenti e siti d’interesse, quali il Museo Storico della Motorizzazione in Roma. Per l’attività di protezione civile la Presidenza Nazionale ANAI ha ottenuto, a gennaio 2009, l’iscrizione nell’elenco nazionale delle Associazioni di Volontariato del Dipartimento della Protezione Civile e dispone di 11 gruppi per l’emergenza sull’intero territorio.

Le origini degli Automobilisti militari, Autieri dal dicembre del 1935 (con la costituzione del Corpo Automobilistico), sono relativamente recenti, in quanti i primi nuclei nacquero nel 1906, e vennero inquadrati nella divisione staccata della Brigata Genio Ferrovieri, che venne rinominata Battaglione Autoelettrico pochi anni dopo. Solo dopo 10 anni dalla loro nascita, gli Automobilisti militari ebbero modo di mettersi in luce durante la Grande Guerra, in occasione del primo impiego strategico, nella storia del nostro Esercito, dei veicoli per il trasporto delle Unità combattenti. I primi pionieri della motorizzazione militare – i cosiddetti Arditi del volante, tra i quali spiccano nomi come Ettore Guizzardi, Tazio Nuvolari, Sandro Pertini e molti altri – ebbero modo di distinguersi nel massivo trasferimento di uomini e mezzi dal fronte orientale all’Altopiano di Asiago, in occasione della gloriosa Battaglia degli Altipiani (15 maggio 1916-27 luglio 1916). Nel corso della prima e seconda guerra mondiale, in occasione delle operazioni militari che seguirono tali conflitti (in madrepatria e all’estero), nonché in occasione di situazioni di emergenza e di pubbliche calamità, le donne e gli uomini dalle mostrine nerazzurre hanno assolto, con grande spirito di servizio e da protagonisti assoluti, i complessi e diversificati compiti inerenti al supporto delle Unità operative e, in generale, alla Logistica dell’Esercito Italiano.

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