Roma – Ordinariato Militare per l’Italia, 9 maggio 2024

Nella chiesa di Santa Caterina in Magnanapoli, è stata celebrata la Santa Messa in memoria di San Cristoforo, Santo patrono e protettore dell’Arma Trasporti e Materiali.
Alla funzione religiosa, officiata dall’Ordinario Militare, Sua Eminenza Reverendissima Monsignor Santo Marcianò, hanno partecipato, oltre al Tenente Generale Sergio Santamaria, Capo dell’Arma Trasporti e Materiali (TRAMAT), alte Autorità militari in servizio attivo e in quiescenza, nonché una numerosa rappresentanza dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI), unitamente al glorioso Medagliere nazionale. In particolare, erano presenti alla cerimonia il Generale di Corpo d’Armata Gaetano Zauner, Comandante delle Forze Operative Terrestri e del Comando Operativo dell’Esercito (COMFOTER COE), anche in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Cuoci, Vicecomandante di COMFOTER COE, il Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna, Comandante del Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi, Comandante Logistico dell’Esercito, e il Tenente Generale Stefano Rega, Direttore dell’Ufficio centrale del bilancio e degli affari finanziari (BILANDIFE). Sono infine intervenuti alla Santa Messa tutti gli Ufficiali Generali e moltissimi Colonnelli, Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Volontari TRAMAT dell’area della Capitale.
La celebrazione di San Cristoforo è per l’Arma Trasporti e Materiali di immenso significato valoriale, perché richiama le difficoltà che il Santo ha affrontato nel periodo della sua conversione alla fede cristiana, concretizzatasi con il trasporto del Cristo bambino tra le sponde di un fiume. Tale valore simbolico è stato enfatizzato dal Tenente Generale Sergio Santamaria che, nel suo discorso al termine della liturgia, lo ha fortemente rievocato, ponendole a similitudine con le difficoltà e le asperità che l’Arma Trasporti e Materiali affronta quotidianamente, nell’assicurare il sostegno logistico alla Forza Armata in madrepatria e nei teatri di operazione, operando con coscienza, passione e senso del dovere.
Ha preso quindi la parola il Presidente nazionale dell’ANAI che, dopo i ringraziamenti alle Autorità intervenute, al Celebrante S.E.R. Monsignor Marcianò e al Tenente Generale Sergio Santamaria, ha letto il suo toccante discorso.
“Come tutti sappiamo, San Cristoforo è il Santo Patrono dell’Arma Trasporti e Materiali. Il 4 novembre del lontano 1954 San Cristoforo martire è stato proclamato Celeste Patrono del Servizio Automobilistico. Il Santo è quindi il protettore degli Autieri, anche in considerazione dell’etimologia del suo nome in greco, che significa “colui che porta Cristo”. Da tale significato nasce la prima delle tante assonanze del Santo con l’universo delle mostrine nerazzurre: servire gli altri, trasportandoli e supportandoli, prendendosi cura di chi ci viene affidato e difendendolo durante il tragitto.
Una notte a Cristoforo si presentò un fanciullo per farsi portare al di là del fiume; Reprobus – questo era il nome dell’uomo prima del battesimo -, anche se grande e robusto, si sarebbe piegato sotto il peso di quell’esile creatura, che sembrava pesare sempre di più ad ogni passo. Dal seguito del racconto deriva la seconda assonanza del Santo con gli Autieri: assolvere spesso missioni che sembrano sproporzionate ai mezzi e alle forze disponibili, ma condotte sempre a termine nel migliore dei modi, con determinazione e tenacia.
In alcune versioni della storia, durante il traghettamento del fanciullo sarebbe cresciuta anche la corrente del fiume, che si faceva più vorticosa. Il gigante sembrava essere sopraffatto, ma alla fine, stremato, riuscì a raggiungere l’altra riva. Al meravigliato traghettatore il bambino avrebbe rivelato di essere Cristo, confessandogli inoltre che aveva portato sulle sue spalle non solo il peso del suo corpo di bambino, ma anche quello del mondo intero. Dall’epilogo di questo straordinario racconto emerge l’ultima e più rilevante assonanza di San Cristoforo con l’universo nerazzurro: rendere un servizio a “l’altro”, spesso apparentemente impossibile, ma sempre in silenzio e lontano dal clamore. E l’appagamento finale che deriva dall’aver ottemperato ai compiti assegnati, anche a costo di sacrificare la nostra vita per un fine superiore a noi stessi.Dopo aver ricevuto il battesimo, Cristoforo si recò in Licia a predicare e qui subì il martirio, per decapitazione).Sin dai tempi antichi la figura del “gigante traghettatore” viene invocata e venerata a protezione di tutti coloro chi si mettono in cammino e come tale è stata assunta a riferimento dalle donne e dagli uomini dell’Arma dei Trasporti e Materiali.Quale presidente dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia, che mi onoro di servire, auspico che il nostro Santo Patrono, con il suo patrimonio di valori e sentimenti, protegga il nostro Sodalizio, ci doni la forza necessaria per superare le difficoltà e le avversità che incontreremo nel nostro cammino, e sia sempre al nostro fianco nella nostra missione di servire la Patria e la collettività, sia quando noi Autieri siamo in servizio attivo, sia quando ci pregiamo di assumere lo status di Veterani, con tutte le responsabilità e la consapevolezza del ruolo che questo comporta. Auspico infine che San Cristoforo ci guidi anche durante il nostro raduno a settembre a Treviso, in maniera che la famiglia degli Autieri si ricongiunga nella gioia e nel piacere di ritrovarsi in presenza, uno accanto all’altro, in un abbraccio simbolico tra di noi e il nostro Santo patrono”.
La celebrazione del Santo patrono è stata valorizzata e resa ancora più toccante, dall’esecuzione dell’inno a San Cristoforo e dall’accompagnamento musicale della Banda dell’Arma Trasporti e Materiali.

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